Striscia la giustizia dei mass-media - 11-12-01 - Giovanni Forgione

 

 

 

Dove l’organizzazione della giustizia ordinaria ha fallito,  i mass-media hanno operato una (ennesima) svolta epocale nell’evoluzione della qualità della vita e del benessere per il cittadino.

 

La vera giustizia è quella popolare, non quella ufficiale, lo sanno tutti.

Tutti noi vediamo illegalità quotidiane impunite commesse dagli altri o da noi stessi.

 

Si è perciò creata una diffidenza verso gli operatori della giustizia: avvocati, procure, magistrati non godono di grande stima nel popolo.

 

Grande attenzione godono invece i mezzi di comunicazione di massa.

La concretezza delle prove “multimediali” inchiodano qualsiasi impostore che con la propria presunta furbizia vorrebbe fregare gli altri.

 

La giustizia ordinaria permette la fregatura e la ignora fino a che un danneggiato (ipotesi remota) decide di sporgere denuncia ed aprire “suo malgrado” una procedura penale che gli farà perdere la salute per la lungaggini burocratiche. Se avrà giustizia la otterrà con grandi dispendi di energie, danaro e compromissione della propria serenità.

 

Alcuni operatori della “giustizia ordinaria” (pochi ancora) si stanno adeguando ai tempi ed intervengono con efficacia. E’ il caso delle prove televisive per il calcio; in campo e sugli spalti, i comportamenti illegali sono oggetto di indagini e di sentenze.

 

E’ anche il caso delle segnalazioni di Striscia la Notizia che ha determinato l’intervento della Guardia di Finanza solo dopo un servizio televisivo. L’attività truffaldina di Wanna Marchi andava avanti già da qualche anno senza alcun intervento della giustizia. Solo l’amplificazione di Striscia ha provocato l’intervento dello Stato.

 

Nel suo piccolo ViviTelese non si augura di vedere “morti e feriti” ma almeno, vuole con fermezza che atteggiamenti e comportamenti migliorino. Non è una questione di persone ma solo di atteggiamento. Meditate.